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Corrisponde all’antica T. Sidicino (Teanum Sidicinum), che fu la principale città dei Sidicini, spesso in armi contro Roma; forse nel 334 a.C. divenne civitas sine suffragio, al tempo di Augusto fu elevata a colonia. Sede vescovile dal 333 circa, decaduta durante le invasioni barbariche, rifiorì allorché nell’843 divenne capitale dello Stato di Landenolfo, figlio di Landolfo di Capua. Fu poi via via feudo dei conti di Fondi, dei Del Balzo, dei Marzano, dei Carafa, dei Medina de Las Torres. L’imperatore Carlo VI la infeudò poi al conte Daun (1709-34) e Carlo di Borbone a Michelangelo Caetani duca di Sermoneta (1750).
Teano Comune della prov. di Caserta (88,7 km2 con 12.712 ab. nel 2008). Il centro è posto a 196 m s.l.m., al margine orientale del vulcano di Roccamonfina; importante nodo stradale.
L'Incontro
La cittadina è stata a lungo considerata come il comune nel cui territorio il 26 ottobre 1860 ebbe luogo l’incontro nel corso del quale Garibaldi salutò Vittorio Emanuele II re d’Italia e gli consegnò il Regno meridionale che aveva quasi completamente conquistato. Accolta dalle cronache del tempo e passata poi in molti manuali di storia, la notizia, in assenza di una relazione ufficiale delle autorità militari, è stata poi messa fortemente in dubbio dagli storici sulla base delle testimonianze di alcuni dei personaggi che assistettero all’evento e che indicarono come punto dell’incontro il quadrivio di Taverna della Catena nel comune di Vairano Patenora, essendo peraltro vero che a Teano i due protagonisti si dettero il saluto di commiato, dopo aver cavalcato affiancati sin lì.
Museo archeologico di Teanum Sidicinum
Nel Museo sono esposti i reperti provenienti dagli scavi nel centro antico e nel territorio di Teanum Sidicium, abitato da una popolazione italica parlante l’osco che sviluppò una propria originale cultura figurativa sin dal VI secolo a.C. L’esposizione, organizzata per contesti di rinvenimento, sviluppa sulle due navate dell’edificio medievale le principali dinamiche di occupazione del territorio: l’età dei villaggi (VIII-IV secolo a.C.: sale II-IV) e l’età della città (III secolo a.C. - VII secolo d.C.: sale V-VII). I nuclei principali sono costituiti dagli oggetti votivi deposti nei santuari, in particolare dall’area sacra sorta in località Loreto, sin da epoca precedente la fondazione della città, su uno sperone roccioso inglobato nell’area urbana, e dal santuario del villaggio di località Fondo Ruozzo, frequentato dal periodo arcaico alle guerre annibaliche e di nuovo in età sillana, che ha restituito statuette, vasellame, ceramica miniaturistica, ex voto raffiguranti animali e prodotti della terra. La densità e la ricchezza della popolazione sidicina è, inoltre, testimoniata dai corredi funerari delle necropoli sia dei villaggi, sia cittadine (località Torricelle, Campofaio, Gradavola, Carrano, Orto Ceraso), con materiali che vanno dalla fine del VI secolo a.C. alla piena età imperiale romana.
Cattedrale di Teano
La cattedrale, dedicata in origine a San Terenziano, venne in seguito intitolata a San Giovanni, tuttavia su di essa insiste la parrocchia di San Clemente. La costruzione ebbe inizio nel 1050 ad opera del vescovo Guglielmo, per sostituire la vecchia cattedrale di San Paride ad Fontem, posta al di fuori delle mura cittadine. I lavori furono completati nel 1116 ad opera del vescovo Pandulfo.
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